LA PAURA DEL GENITORE VERSO LE ARMI GIOCATTOLO

I bambini, in modo speciale quelli di genere maschile, sentono una forte necessità, delle volte impellente, di dovere “scaricare” i propri vissuti di tipo aggressivo. Questa manifestazione comportamentale, spesse volte diventa un fattore di preoccupazione ed angoscia per molte mamme he percepiscono i loro figli come dei potenziali adulti violenti.

E’, invece naturale, per il bambino, possedere dentro di sé dei vissuti aggressivi.

Molti genitori, tendono a volere azzerare totalmente la possibilità per i loro figli di potere condurre dei giochi che presentano un contenuto violento. Essi ritengono che soltanto in questo modo, cioè privandoli del tutto della possibilità di dare “sfogo” ad un sana dose di aggressività, si possa portarli verso un’educazione fondata su un modus vivendi improntato sulla totale tranquillità. A tal proposito, le scienze psicologiche ci vengono in aiuto sostenendo il contrario: privare totalmente ad un figlio la possibilità di dedicarsi a giochi con un contenuto aggressivo non favorisce lo sviluppo di un bambino tranquillo, anzi può trasformarsi in un boomerang. E’ bene sapere che al bambino deprivato della possibilità di una dimensione aggressiva durante il gioco, va a mancare l’espressione di una necessità sia fisiologica, che psicologica.

Giocare a fare la guerra, con fucili, pistole, spade giocattolo o oggetti che mimano delle armi (es. una banana che simula una pistola) dà a loro la possibilità di veicolare nel gioco i loro vissuti aggressivi. In questo modo, il gioco a contenuto aggressivo, fornisce al bambino una duplice possibilità: la prima sta nel fatto che, simulando, comunque il bambino agisce e dunque sfoga la sua rabbia e la seconda che, sfogando all’interno di una finzione, vi è meno possibilità di veicolare troppo questa aggressività nella vita reale.

Il rischio in cui si potrebbe incorrere, nel caso in cui si cercasse di inibire totalmente e severamente i giochi che simboleggiano la violenza, è quello di portare i bambini a sviluppare problematiche comportamentali o emotive (generate da una rabbia repressa).

Durante una seduta, un vecchio paziente raccontò di essere diventato un collezionista di armi. L'aspetto interessante risiede nel fatto che da piccolo voleva tanto un fucile giocattolo, ma i suoi genitori non glielo comprarono, dicendo che era meglio evitare di giocare con certe cose, anche per scherzo..

Redazione S.P.P.R
(Psicologo Porta Romana-Milano)